Origini napoletane e spirito internazionale con Roma a fare da palcoscenico per il suo talento.

Un motore infallibile di tecnica e sapori, Francesco Apreda è lo chef del ristorante idylio by Apreda all'interno del the Pantheon Iconic Hotel di Roma. E’ riuscito, tranquillo e discreto, a creare una gastronomia completamente nuova nel panorama mondiale: la sua è una cucina italiana “speziata”, una fusione intelligente ed equilibrata tra ricette, gusti italiani e le spezie indiane, l’umami giapponese e lo stile asiatico tout court.

La nuova cucina italiana di Apreda racchiude in grembo le future radici di una gastronomia colta e cosmopolita, aperta alle novità ma che irrobustisce la tradizione.

Francesco Apreda è napoletano ma ormai mastica Roma e il globo terraqueo come un geniale esploratore. A 20 anni approda a Londra e lavora con Michel Roux al 2 Stelle Michelin Le Gavroche, Da cui impara le tecniche francesi e internazionali, poi ritorna all'ovile italico all’Ibla e al Green Olive, Da Maurizio Morelli, uno dei più rinomati cuochi italiani nella City britannica. Qui assesta la sua visione pratica della cucina italiana in un contesto di libertà cerebrale e culturale quindi a 27 anni, si proietta a Tokyo, a capo della cucina di Cicerone, il ristorante italiano dell’Imperial Hotel nella città nipponica.

Per circa tre anni In questo luogo la sua mente si adagia al ritmo rilassato del gusto giapponese, la scoperta dell’umami, il quinto erogeno gusto, si mette ad esplorare ingredienti e li fa suoi, li inserisce nel suo zaino palatale e di nuovo via, come un backpacker gourmet, verso l'Italia, questa volta è l'Hotel Hassler a Roma ad aspettarlo con il ruolo di Executive Chef, lo step che precede l’apertura dell’Imago, il ristorante al sesto piano dell’Hotel, che lo consacra e lo vede nel 2009 entrare nel ristretto gotha degli chef stellati con la prima stella Michelin. Per oltre 10 anni gestisce le consulenze con l’Oberoi Hotel and Resort, aprendo in collaborazione due ristoranti Fine Dining Italiani nelle loro strutture, il Travertino a Delhi e Vetro a Mumbai, ristoranti che diventano punto di riferimento della cucina italiana in India.

Il divertimento culinario sta proprio nella scoperta della materia prima, l'approfondimento e lo studio nel mondo “Apreda”, la lavorazione e l'abbinamento con le pietanze e gli ingredienti italiani. Questa catena di montaggio del gusto speziato si evolve quotidianamente, con la fusione delle spezie, la creazione di blend e mix universali che poi vengono spolverati sui piatti in base al “gusto” principale e la selezione definitiva nel suo catalogo personalizzato.

Dal 2019 Apreda decide di dare una svolta alla propria carriera, accettando l’incarico di Chef Executive del The Pantheon Iconic Rome Hotel dove con Idylio by Apreda, il suo nuovo gioiello culinario, conquista la sua stella dopo soli 6 mesi dall’apertura. Lo Chef ha anche il ruolo di Chef Ambassador del Gruppo Tridente Collection, per dare vita a nuovi concept di ristorazione nei prestigiosi hotel del gruppo, primo nato il Divinity Terrace proprio all’interno del The Pantheon Iconic Hotel, punta di diamante del Gruppo.

Apreda è italiano ma un italiano coi controfiocchi, verace artigiano e sognatore, con i natali a Napoli e una vita spesa a Roma. Coniugando questo DNA italico con 5 anni a Londra, tre in Giappone e 10 in India, lo chef ha accresciuto l'atteggiamento da chef/turista Curioso, che assorbe e ingloba come un antropologo del cibo. I suoi piatti ne sono un folgorante esempio, la crasi inimitabile tra cucina italiana e spezie orientali.

Con i suoi piatti Francesco Apreda incarna la figura di chef unico raro e prezioso, un totem di sperimentazione culinaria che non smette mai fisiologicamente, di trovare spunti creativi in cucina, Napoli e Roma d'origine, cosmopolita nell'apertura mentale, indiano nella sensibilità dei profumi e dei gusti speziati, giapponese nell'organizzazione maniacale del lavoro e rispetto della materia prima: Francesco è uno chef di conoscenza, a più teste pensanti che dimostra un equilibrio possibile tra sapori e culture diverse Apreda gioca con una scala di gusti inconfondibile, grazie alle spezie e le sapidità naturali può evitare il sale, lo chef, di ogni singolo piatto, può raccontarne la storia come un menestrello viaggiatore che si emoziona in ogni piazza del mondo. Ecco come è nata la nuova cucina italiana di Francesco Apreda