E’ sicuramente l’internazionalità a caratterizzare e dominare la cucina di Francesco Apreda. Indipendentemente dalla sua collocazione lavorativa, lo Chef interpreta la cucina come fusione di stili e note dal sapore eterogeneo, ispirato dapprima alla sua Napoli e poi ai suoi soggiorni a Londra poi a Tokyo, India e infine a Roma.
Il risultato di queste diverse e meravigliose influenze hanno portato lo chef alla creazione dei suoi blend di spezie elaborate e consolidate negli anni ai quali ricorre sempre più spesso nei suoi piatti con aromi, colori e sensazioni che si uniscono in gusti assolutamente personali e unici.
Prende forma così il suo progetto Spicy Blend by Francesco Apreda con il desiderio di entrare con le sue miscele nel cuore di tutti quelli che vogliono arricchire la propria cucina con le spezie e la sua sapienza.


Radici, alghe, erbe aromatiche, semi e tutti quei prodotti superficialmente definite soltanto “spezie” in realtà sono veri e propri elementi che usati individualmente o in abbinamento possono mettere le ali a qualsiasi ricetta, in maniera trasversale e addirittura scientifica. Una vera è propria alchimia di sensazioni che si trovano all’interno delle miscele, create e bilanciate e dal sapore unico.


Le spezie fanno cultura, servono a planare verso altri mondi, rafforzano il salato e l’acido, danno struttura all’etereo e stimolano un assaggio fuori dal tempo. Molto attento all’aspetto di sostenibilità per le sue miscele anche il packaging dei blend è stato realizzato con il riuso creativo di materiali comuni per ridurre l’impatto ambientale e contribuire a risparmiare risorse preziose, dando vita ad un oggetto molto originale ed ecosostenibile.


La sua preziosa collezione che parte dai suoi già molto apprezzati blend come Pepi e Sesami, Bomba-y, Curcumax, Pikkante, si amplia giorno dopo giorno con altre miscele, diverse ma sempre molto sorprendenti, così da esaltare qualsiasi tipo di preparazione, perché come dice lo Chef Apreda “le spezie aiutano a tirare fuori il lato nascosto dei piatti, arricchendoli e rendendoli unici”